In un arresto cardiaco basta chiamare il 118?

blsdAll’ultimo corso BLSD mi hanno fatto una domanda interessante. Ma a che serve questo corso? Tanto se io non so fare nulla, chiamo il 118 e poi ho finito.

La mia risposta è che se chiamate il 118 per un presunto arresto cardiaco, la telefonata non finisce con la vostra semplice comunicazione dell’evento ma l’operatore del 118 è addestrato a guidarvi nella procedura di BLS nell’attesa che arrivino i soccorsi avanzati.

Una prima dimostrazioni di questo fatto è un evento di oggi in cui un figlio ha salvato la madre proprio facendole il massaggio cardiaco sotto istruzioni dell’infermiere della centrale 118.

L’altro è un video con la registrazione della comunicazione tra la centrale operativa 118 e un prete che ha chiamato per chiedere soccorso per una ragazza in probabile arresto cardiaco.

Notate inoltre l’inizio della telefonata riguardo ai piedi in alto e al fatto che loro stiano già massaggiando e di come l’operatore li fermi e poi gli faccia fare esattamente la sequenza BLS per laici.

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Ora, io mi chiedo, è vero che ve lo spiega poi l’operatore ma non sarebbe il caso di arrivarci preparati all’eventualità di essere testimoni ad un evento del genere? Eppure bastano solo 8 ore a insegnare un buon BLS. Pensateci la prossima volta che vi capita la possibilità di partecipare a uno di questi corsi.

Caso Morosini, anche il GIP conferma l’ineguatezza dei soccorsi

morosini-viene-portato-il-daeNel caso Morosini, dopo la conferma dei periti, arriva quella del giudice per le indagini preliminari.

“Caotica, inefficace e incrongrua” assistenza medica prestata al calciatore del Livorno.

“Sei minuti di follia”.

“Secondo la superperizia [il defibrillatore] avrebbe potuto salvare il calciatore”.

“Ogni medico è chiamato a detenere….il valore insostituibile del defibrillatore”

“il valore cruciale [del defibrillatore] nell’influenzare le chance di sopravvivenza della vittima”

“[il medico del 118] ha i maggiori profili di censurabilità comportamentale in quanto avrebbe dovuto assumere il ruolo di leader nei soccorsi”.

In sintesi

  1. Il defibrillatore ANDAVA usato e forse, proprio in questo caso, avrebbe potuto fare la differenza vista che la patologia di Morosini era proprio una di quelle per cui il defibrillatore può fare la differenza tra vita e morte
  2. I medici del Pescara e del Livorno hanno si una responsabilità in quanto medici ma la responsabilità principale è del medico del 118 che avrebbe dovuto assumere le redini dell’evento, mandare tutti via e fare quello che andava fatto

Chi muore a Pescara e chi si salva a Piacenza

defibrillatore LogoIeri ha fatto scalpore la notizia della morte, sul campo da gioco, del calciatore di serie B Piermario Morosini. Evento tragico che però mi ha lasciato alquanto perplesso, non tanto per l’evento di per se, ma per il come è stato gestito dai sanitari e dai soccorritori presenti sul luogo e che è stato ampiamente commentato nel precedente articolo.

Ora, coincidenza ha voluto che lo stesso giorno un altro giocatore, Massimo Proietti, questa volta non nella blasonata serie B ma nella categoria amatori, in un altro campo, alla periferia di Piacenza, ha avuto un evento simile a Morosini.

Anche in questo evento parallelo, il giocatore si è accasciato di colpo a terra. Solo che, in questo caso, il giocatore ha avuto, si fa per dire, la fortuna di accasciarsi in un campo dotato di defibrillatore e di personale formato a tali eventi. Inoltre subito è accorso, oltre ai soccorritori formati correttamente, anche il vicepresidente della squadra avversaria, anch’egli medico. Proietti, in arresto cardiaco, è stato subito defibrillato ed il suo cuore ha ripreso a battere ancor prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Attualmente è ricoverato in prognosi riservata ma è ancora vivo, al contrario di Morosini.

Certo, i due eventi non possono essere messi a confronto relativamente alle eventuali patologie magari diverse nei due giocatori ma sicuramente questa fortuita coincidenza da una forte risposta a chi asserisce che: “vabbè, tanto era già morto”.

Anche Massimo Proietti era già morto ma una corretta RCP e una defibrillazione precoce lo hanno riportato alla vita, possibilità che è stata negata a Morosini.

Linee guida 2011 per pazienti con infarto senza STEMI

Sono appena state emanate le nuove linee guida per pazienti con una sindrome coronarica acuta ma che non presentano un tratto ST slivellato.

Le nuove linee guida vanno a sostituire quelle del 2007.

A quanto sembra, infatti, ischemie dell’arteria circonflessa o edl ventricolo destro possono sfuggire ad un normale ECG e il consiglio è di valutare anche le derivazioni V7–V9 e le V3R eV4R.

Capire l’infarto grazie a YouTube

L’infarto è una delle più frequenti cause di morte nei paesi occidentali. Per capire cos’è facciamo ricorso a dei video che ci spiegano come avviene l’infarto. Iniziamo da un cartone in italiano molto esplicativo

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e un video molto bello in cui viene spiegata la tecnica dell’angioplastica e dell’applicazione dello stent ad un arteria coronarica per allargarla e ripristinare il corretto flusso sanguigno.

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