Sperimentazione per le compressioni toraciche a Milano

Dopo aver introdotto la sperimentazione, nelle ambulanze di base, dell’ECG, ora la centrale 118 di Milano introduce la sperimentazione del LUCAS, un sistema meccanico per eseguire automaticamente le compressioni toraciche esterne

Lucas-Sistema-per-le-compressioni-toraciche-esterneC’è chi lo trova utile, chi depersonalizzante, chi dice che farà perdere ancora più tempo e cosi via. Io sono del parere che può essere utile in particolari condizioni. Una è sicuramente il caso in cui i soccorritori sono in numero ridotto e quindi avere un ausilio automatico che fa le veci di un soccorritore non può che essere un vantaggio.

L’altro caso sono situazioni particolarmente gravi in pazienti giovani. Infatti, una delle cose statisticamente peggiori nella rianimazione cardiopolmonare è l’interruzione delle compressioni toraciche esterne tant’è che anche le nuove linee guida, introducendo il massaggio durante la carica del defibrillatore, lo confermano .

Ora, è vero che teoricamente il paziente non si muove finchè è stabile ma, è gia capitato che, con pazienti molto giovani in arresto cardiocircolatori, il medico decida, dopo 30/40 minuti di rianimazione non efficace e con defibrillatore che ancora scarica, di trasportare lo stesso il paziente al pronto soccorso.

In questi casi è praticamente impossibile eseguire delle compressioni toraciche efficaci durante il barellamento, il caricamento, a meno di non usare manovre, magari anche belle a vedersi ;-) ma che mettono sicuramente in pericolo il soccorritore e la squadra

e soprattutto durante il trasporto dove, al massimo, puoi reggerti con una mano e massaggiare con l’altra.

Quindi io questo strumento lo vedo molto bene impegnato in queste situazioni. Finchè si è in situ si esegue il BLSD “umano”, se si decide per vari motivi, sotto la responsabilita’ del medico del 118, che il paziente va trasportato anche se è in arresto, allora si prende questo strumento, si attacca e via verso il pronto soccorso.

Ecco un video sull’utilizzo di questo strumento.

Immagine anteprima YouTube

Voi che ne pensate?

Sedia portantina per cardiopatici

La sedia portantina è una sedia pieghevole provvista di rotelle sui piedi e di maniglie sullo schienale ed alla base delle gambe anteriori. Questo presidio rientra, analogamente alla già vista barella a cucchiaio, tra quelli utilizzati per il trasporto dei pazienti dal luogo del malore fino al mezzo di soccorso.

Esso si adatta a quei pazienti che hanno un tono muscolare sufficiente a mantenere la posizione seduta o, da cui il nome, per quei pazienti che hanno necessità di stare seduti, come nel caso di pazienti con problemi cardiaci o respiratori ove la posizione sdraiata della barella a cucchiaio acutirebbe il loro senso di malessere. Non viene ovviamente usata, quant’ anche il paziente venga trovato seduto o in piedi, nel caso di traumi ove l’unico presidio da usare è la spinale.

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Cannula oro-faringea (Guedel)

La cannula oro-faringea detta anche cannula di Guedel, è un presidio medico utilizzato per ripristinare e mantenere la pervietà delle vie aeree e serve principalmente ad evitare che la lingua del paziente vada ad ostruire il passaggio dell’aria verso i polmoni.

Ne esistono, come si vede, di varie misure per permettere alla parte finale della cannula di posizionarsi esattamente tra le tonsille palatine. Per questo motivo queste cannule non vanno confuse con il tubo endotracheale usato nelle intubazioni che è un presidio di uso solo da parte di personale infermieristico e/o medico.

La cannula di Guedel viene invece usata anche dai volontari soccorritori per mantenere la pervietà delle vie aeree di modo da non dover avere un soccorritore che mantenga la testa in iperestensione oppure nei casi di un incidente traumatico in cui non è possibile eseguire quest’ultima manovra e in cui la sublussazione della mandibola risulta troppo faticosa da mantenere.

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Barella a cucchiaio

La barella a cucchiaio è una speciale barella utile per sollevare e trasportare un paziente sulla barella autocaricante anche se NON va mai usata in presenza di traumi.

Benchè in alcuni protocolli ufficiali essa è considerata un solo mezzo di sollevamento del paziente sulla barella autocaricante, risulta invece essere anche un ottimo mezzo di trasporto grazie alla praticità con cui il paziente può essere messo su detta barella e grazie alla sua leggerezza che nè fà un mezzo eccellente in tutti quei casi in cui il trasporto del paziente fino alla barella autocaricante risulta disagevole.

La barella è composta da una struttura metallica concava verso il centro, da cui la forma a cucchiaio. La parte testa/busto ha una larghezza superiore mentre quella su cui verranno appoggiati gli arti inferiori è più stretta e può essere piò o meno allungata agendo su due leve ai lati della barella, nei punti di giunzione tra la parte superiore e quella inferiore.

Come anticipato sopra, la grande qualità di questa barella è la sua semplicità ed immediatezza nel caricamento “a bordo” del paziente che viene eseguito usualmente da due soccorritori in questo modo.

Si procede innanzituto a sganciare e rimuovere le cinghie e si posiziona la barella su di un lato del paziente allineando la testa del paziente con la zona superiore del paziente. Si sganciano quindi i blocchi della zona inferiore e si procede ad allungare tale zona fino a che la lunghezza della barella sia lievemente superiore all’altezza del paziente, facendo attenzione a che l’ultima zona di appoggio sia al di sopra la caviglia affinchè i talloni possano cadere nel “vuoto” tra ultimo appoggio e gancio di chiusura ai piedi. In questo modo si evita che il peso, gravando sul tallone, vada a scaricarsi sulla caviglia con rischio di lesioni. Una volta impostata la lunghezza ideali si riposizionare i ganci appena sganciati.

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Barella autocaricante

Iniziamo con una serie di articoli dedicati al mondo dei presidi di emergenza presenti in ambulanza, partendo dalla barella autocaricante che vedete qui sotto senza la presenza del materassino superiore su cui viene posto il paziente.

Barella-autocaricanteLa barella autocaricante e’ ovviamente una barella provvista di gambe retrattili e di ruote piroettanti ed e’ utilizzata esclusivamente per il caricamento del paziente sull’ambulanza. Va quindi esclusivamente usata sul piano stradale e dunque, ad esempio, dall’ingresso dell’abitazione del paziente fino all’ambulanza.

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