Molti di voi sapranno come si misura la pressione sanguigna. Si attacca lo sfignomanometro all’avanbraccio, si appoggia il fonendoscopio sulla fossa cubitale, si gonfia lo sfigno e poi, lentamente si sgonfia, il primo suono che si sente corrisponde alla pressione sistolica (la massima), l’ultimo suono che si sente corrisponde a quella diastolica (minima).
Ma il problema è: perchè la misurazione viene eseguita cosi ossia perchè si sente quel suono?
Fino ad oggi, intuitivamente, avevo capito perchè quando la pressione dello sfigno supera quella sistolica ossia quella massima non si sentiva nulla e perchè da quel valore limite in giù si tornava a sentire il suono della pulsazione cardiaca.
Perchè, ovviamente, se lo sfigno comprime l’arteria più “forte” della spinta data dal cuore, l’arteria viene occlusa e quindi non vi è passaggio di sangue e quindi nessun rumore. Come l’arteria si riapre, allo scendere della pressione esercitata esternamente dallo sfigno, in quel momento il sangue ricomincia a passare e quindi iniziano i rumori.
Ma perchè, quando la pressione esercitata dallo sfigno scende sotto alla pressione minima, questi rumori cessano? Perchè non sento più il battito cardiaco nella fossa cubitale?