Linee guida per la formazione degli operatori DAE in Abruzzo

leggiFinalmente anche la regione Abruzzo he emanato le sue “Linee guida per la formazione e autorizzazione all’impiego del defibrillatore semiautomatico esterno”.

Infatti sullo speciale n. 41 dell’11 Aprile scorso, il commissario ad Acta ha deliberato di approvare il documento di cui sopra.

Tra le novità attese, la definizione delle strutture da cui si può ricevere un attestato valido in Abruzzo per la qualifica di esecutore BLSD e l’istituzione dell’istruttore BLSD della regione Abruzzo.

In particolare, gli enti che potranno erogare corsi sono i singoli responsabili della CO 118 della regione Abruzzo e i “provider” o centri di formazione accreditati.

Il decreto stesso fornisce inoltre le linee guida relativamente alle richieste e alle responsabilità dei singoli provider.

Ora, non resta che aspettare l’accreditamente dei singoli soggetti che potranno erogare questi corsi di formazione sul territorio regionale. Sicuramente ci saremo anche noi? :-)

Colto da malore al supermercato, salvato dal defibrillatore

Un pensionato 71enne del posto ha accusato un forte dolore al torace e ha chiesto l’intervento dei soccorsi. Quando sono arrivati i soccorsi inviati dal 118, l’ambulanza della Croce Bianca di Montorio al Vomano (TE), l’anziano sembrava aver superato il momento di crisi.defibrillatore Logo

E’ stato soltanto per l’insistenza dei giovani soccorritori che si è convinto a salire in ambulanza per sottoporsi a un controllo al pronto soccorso del Mazzini. Mai tanta insistenza fu più provvidenziale: mentre veniva assistito sul mezzo di soccorso, il paziente ha avuto un arresto cardiaco. Il 71enne è stato quindi defibrillato per due volte, fino al ritorno del ROSC.

Una volta arrivato al pronto soccorso del Mazzini il pensionato è stato affidato alle cure dell’Utic.

Fonte: Emmelle.it

La NUOVA rete di emergenza abruzzese

E’ appena uscito sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo il decreto del commissario sulla rete dell’emergenza-urgenza abruzzese che ha come obiettivo quello di definire le iniziative e gli interventi necessari per la riorganizzazione della rete di emergenza e urganza nella regione Abruzzo al fine di ottimizzare le risorse e migliorare l’erogazione dei servizi sanitari sul territorio. Trovate l’intero documento qui.

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Presidente del Livorno: se ci fosse stato il DAE sarebbe finita diversamente ma…

Su Repubblica.it, il presidente del Livorno, Aldo Spinelli relativamente al’inserimento, nel registro degli indagati, del suo medico sportivo dichiara finalmente che forse, se ci fosse stato un defibrillatore, le cose sarebbero andate diversamente.

….poi c’è stato il ritardo dell’ambulanza. Se fosse arrivata nei tre-cinque minuti con il defibrillatore forse sarebbe finita diversamente, ma lo lascio giudicare agli altri.”.

Peccato che il defibrillatore c’era da subito e non è arrivato con l’ambulanza come lo dimostra questa foto

Vedete quel coso giallo a terra? E’ il Laerdal Forerunner FR2, un defibrillatore.

Quindi se ci fosse stato un defibrillatore nei primi minuti forse sarebbe finita diversamente. Un defibrillatore era presente nei primi minuti. Quindi…..

Morosini: medici indagati per mancato utilizzo del defibrillatore

Come volevasi dimostrare. Lentamente ma la giustizia fa il suo corso anche nel caso della morte del calciatore Morosini avvenuta durante la partita di calcio Pescara – Livorno a causa di una malformazione congenita e la cui gestione del soccorso ha lasciato il sottoscritto e molti altri a dir poco basiti.

Per quella morte, forse inevitabile, ma sicuramente mal gestita a livello di protocolli di emergenza, sono ora indagati tre medici proprio a causa del mancato utilizzo del defibrillatore.

Sono cose già dette ma dopo aver sentito in varie sedi, addirittura di lezioni universitarie di medicina dove si sente affermare che il DAE non serviva perchè “TANTO ERA MORTO”, sentire dicevo il perito ingaggiato dal p.m. dichiarare che: “la cardiomiopatia aritmiogena si era manifestata con una «fibrillazione ventricolare», concludendo che il defibrillatore andava assolutamente usato”, beh mi fa ancora più rabbia perchè ho usato tante volte il defibrillatore in casi in cui non serviva, dopo magari oltre dieci minuti dall’arresto e invece li, dove serviva, dove sarebbe potuto essere stato applicato dopo meno di un minuto, mi fa solo tanta rabbia.

E pensare che era li, a disposizione. Ce n’erano tre. Addirittura uno sembra anche acceso. Bastava attaccare le placche e sentire il suo responso. Magari sentire un “scarica non necessaria, continuare con la rianimazione cardio-polmonare”. Ma magari anche no.